Folklore e Tradizione

Premessa

Viggianello, terra di miti e riti, di temi sacri che si mescolano con il profano: lungo questo percorso della fede, divenuta storia, si snoda il viaggio a Viggianello attraverso i riti arborei, i cirii e i la danza del falcetto, momenti collettivi in grado di incidere in maniera determinata sulla identità dei luoghi che li celebrano; si tratta di fenomeni, espressione unici in Italia, che mantengo salde le radici nei territori Lucani. I due riti rappresentano per la comunità locale l’emblema del profondo legame che sia ha tra il territorio, la natura e gli abitanti che lo vivono. “I cirii” e “la danza del Falcetto” si uniscono misticamente al rito religioso in onore della Madonna del Carmelo, i Riti Arborei in onore di San Francesco da Paola, in una commistione di sacro e profano molto suggestiva e coinvolgente dove le tradizioni, la cultura contadina ed le tradizione popolare sono l’elemento distintivo ed unico della festa. I riti vengono scanditi a ritmo di musica tradizionale eseguita con Zampogna, organetti, e altri strumentazioni improvvisate come il suono della chiave sulla bottiglia di vetro.

I CIRII E LA DANZA DEL FALCETTO:

Il rituale prevede l’inizio durante l’ultima settimana di luglio dove viene mietuto il grano che servirà ad ornare i “cirii”. La festa si svolge nella terza settimana di agosto. Durante il giovedì tutti i devoti si riuniscono per adornare i cirii, la meta e le cinte e quest’anno è stato anticipato il classico giro delle frazioni per raccogliere il grano e gli animali offerti dai fedeli perchè possano essere messi all’asta il sabato sera in piazza. Venerdì nel primo pomeriggio, i cirii, la cinta e la meta partono da località Pezzo la Corte per raggiungere la Piazza San Francesco di Paola a Gallizzi. E lungo il tragitto, anziani signori, vestiti come si usava un tempo per andare a mietere con falci, ‘vantera’ e ‘cannieddi’ (la falce, un mantello di tela e delle protezioni in legno per le dita) strisciano la falce sull’asfalto, tagliando l’erba ai bordi della strada al suono di zampogne, organetti e tamburelli mimando l’antica danza del falcetto (una danza a carattere pantomimico che risale a pratiche pre-cristiane).

SAN FRANCESCO DI PAOLA – CENTRO STORICO

La quarta settimana di agosto vede invece la realizzazione dei Riti arborei dedicati a San Francesco di Paola, un connubio tra religiosità tradizioni che fanno di questo evento uno dei più importanti della Basilicata. Il matrimonio dell’albero come simbolo di fertilità e prosperità per il paese, la magia della natura e la caratterizzazione del folklore del Pollino, si manifestano in pieno durante i giorni dei riti. Da Piano Visitone fino al centro storico di Viggianello, è questo il tragitto della “Pitu” e della “Rocca” che verranno poi innalzate la domenica mattina. La manifestazione si conclude con il festival della cultura popolare locale denominato “Loricanto Fest”, dove artisti locali, giovani appartenenti alle scuole di musica degli strumenti popolari hanno messo in scena un repertorio di canti popolari che contraddistinguono il tema dei riti arborei e della cultura contadina.

SAN FRANCESCO DI PAOLA – PEDALI 

A Pedali, la prima settimana dopo la Pasqua. La festa di San Francesco di Paola con i complessi e spettacolari riti arborei rappresenta un unicum nel ventaglio delle tradizioni orali del Mezzogiorno. Nei boschi del Pollino e nella montagna di “basso” di Viggianello vengono abbattuti gli alberi “pitu”; e “cuccagna” destinati al trasporto con i buoi in paese. Prima del trasporto, gli animali “paricchi” e dei bovari “gualani” vengono benedetti sul sagrato della chiesa, in ossequio alla sacralità dei gesti che si consumano durante l’intero rito.
Al giovedì avviene l’abbattimento degli alberi, al venerdì quello della “rocca” (abete), che è poi l’elemento “femminile” posto in cima alla “cuccagna”, al sabato avviene il faticoso trascinamento degli alberi da parte dei buoi in paese. Queste giornate sono scandite da bivacchi ed eroici pernottamenti in montagna, balli, canti e musiche tradizionali al suono di organetto e zampogna. La domenica è dedicata all’innalzamento della cuccagna in piazza e alla processione religiosa che fa da cornice al rituale profano. A Pedali avviene pure l’antico rito dell’arrampicamento della “cuccagna”. Miracoli e fatti straordinari sono legati alle spesso pericolose operazioni di taglio e innalzamento della “cuccagna”, sempre a mano e con l’aiuto dei buoi (animali cari al santo), come la tradizione vuole. A questa festa accorrono ogni anno gruppi di pedalesi e viggianellesi emigrati al nord,in particolare nel varesotto,con L’intento di proseguire e tramandare le tradizioni dei propri avi.