LA GROTTA DI GESU' E MARIA

La leggenda della Grotta di Gesù e Maria a Viggianello affonda le sue radici nel mistero e nella superstizione, tramandata di generazione in generazione. Si narra che questa grotta, nascosta tra le pieghe della montagna, custodisca un favoloso tesoro: un’immensa quantità di oro e gioielli di inestimabile valore. Tuttavia, non è un semplice forziere che attende di essere scoperto, bensì un tesoro protetto da forze oscure e insidie che puniscono chi tenta di impossessarsene senza la dovuta cautela e purezza d’animo. Ogni anno, nella magica notte di Natale, si crede che al primo rintocco delle campane della chiesa, la pesante pietra che sigilla l’ingresso della grotta si apra miracolosamente. Questo momento è un’opportunità rara: per pochi minuti, chiunque abbia il coraggio di entrare può accedere al tesoro nascosto nelle profondità della caverna. Tuttavia, la grotta non offre ricchezze senza esigere un terribile prezzo da chi si lascia guidare dall’avidità.

La leggenda avverte infatti che chi entra nella grotta deve essere cauto e non troppo avido. Chi si china tre volte per raccogliere l’oro rischia di incorrere nella maledizione. Se il suono delle campane cessa prima che abbia terminato, la pietra che protegge l’ingresso della grotta si richiude con violenza, intrappolando il malcapitato al suo interno. Ma la sorte di chi rimane imprigionato nella grotta è ancora più terribile: secondo il racconto popolare, i diavoli si avventano sul corpo del malcapitato, portandolo via nelle viscere della terra. Nonostante il pericolo, la promessa di ricchezza continua ad attirare coloro che sono disposti a rischiare. La leggenda narra anche di un uomo astuto che riuscì a ingannare il destino. Sapendo che il tempo era il suo più grande nemico, escogitò un piano brillante: corrompendo il sagrestano del paese, lo convinse a far suonare le campane per tutta la notte. In questo modo, poté raccogliere una quantità infinita d’oro senza timore che le campane cessassero di suonare. Quando le prime luci dell’alba si fecero strada, l’uomo uscì dalla grotta con una fortuna incalcolabile, diventando il più ricco di tutta la regione.

Questa storia, come molte altre leggende locali, ha un profondo significato morale. Essa insegna che la ricchezza può essere tentatrice, ma che l’avidità e l’inganno non sono senza conseguenze. Anche l’uomo che riuscì a ingannare le campane, secondo alcune versioni della leggenda, non trovò mai vera felicità, nonostante le sue ricchezze. Si dice che la maledizione della grotta lo abbia perseguitato per il resto della sua vita, manifestandosi attraverso sogni tormentati e l’inquietudine del suo spirito. In questo intreccio di fede e superstizione, la grotta di Gesù e Maria resta un simbolo del conflitto tra desiderio e morale, tra sacro e profano, ricordando a tutti che non si può sfuggire alle leggi della natura e della spiritualità senza pagare un prezzo.