Viggianello: Tra Storia e Leggenda

Viggianello, un pittoresco borgo situato nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, si distingue per la sua combinazione di natura, storia e leggenda. Il suo toponimo affonda le radici nell’epoca romana, ma nel corso dei secoli ha subito numerose trasformazioni linguistiche e culturali, riflettendo l’alternanza di popoli e dominazioni che hanno attraversato la regione.

Le prime tracce storiche del territorio risalgono all’epoca romana, quando Viggianello era noto come Castrum Byanelli, un presidio militare situato lungo la via Popilia, una delle principali vie di comunicazione che collegava Roma alla Calabria. Il nome Byanelli deriva probabilmente dal possessivo gentilizio romano Vibianus, un’indicazione di come il luogo fosse legato a una famiglia romana di prestigio. A conferma di questa origine, reperti archeologici rinvenuti nella vicina area della Spidarea testimoniano un passato romano fiorente: frammenti di vasi a figure rosse, monete e resti di abitazioni romane indicano una presenza abitativa consolidata sin dai primi secoli d.C.

Tuttavia, la storia di Viggianello si arricchisce ulteriormente con l’arrivo dei Longobardi e dei Bizantini. Durante l’epoca bizantina, il borgo divenne un importante kastrion (fortificazione) abitato da contadini e agricoltori, che trovavano riparo e sicurezza all’interno delle sue mura. La presenza dei monaci basiliani, appartenenti all’Eparchia monastica del Mercurion, contribuì in modo significativo allo sviluppo della comunità locale, attraverso la costruzione di chiese, conventi e cappelle ipogee. Queste strutture religiose, molte delle quali oggi in rovina, testimoniano l’importanza spirituale e culturale di Viggianello durante l’alto Medioevo.

Una delle leggende più affascinanti legate al borgo narra di una regina barbara di passaggio nella Valle del Mercure. Secondo il racconto, la regina, mentre si dissetava alle acque del fiume, perse il suo prezioso anello nuziale. Disperata, ordinò ai suoi soldati di setacciare il fiume in cerca del gioiello. Dopo ore di ricerche infruttuose, uno dei suoi fedeli soldati, avvistando un bagliore tra le acque cristalline, esclamò trionfante: “Vidi anello, mia regina!”. Riconoscente e sollevata, la regina battezzò il luogo con il nome di Vidianello, che si evolse poi nell’attuale Viggianello. Sebbene questa leggenda sia affascinante, il toponimo probabilmente deriva da un’evoluzione linguistica del termine Vineanellum, che faceva riferimento alla coltivazione della vite in epoca romana.

Nel corso del Medioevo, Viggianello subì una serie di invasioni e dominazioni. I Normanni giunsero nell’XI secolo e costruirono una roccaforte sul colle dove oggi sorge il paese. Questa struttura, tipica dell’architettura normanna, presentava una torre quadrata e una chiesa dedicata a San Nicola di Bari, della quale oggi rimangono solo pochi ruderi. Sotto il dominio dei Normanni, il feudo di Viggianello divenne parte delle proprietà della principessa Amabile, figlia di Roberto il Guiscardo, uno dei più importanti condottieri normanni.

Il borgo passò successivamente nelle mani degli Svevi, che lo fortificarono ulteriormente, e ospitò addirittura l’imperatore Federico II di Svevia. Durante il suo regno, il castello di Viggianello divenne un punto strategico di controllo e difesa nella regione. Tuttavia, con l’arrivo degli Angioini e, successivamente, degli Aragonesi, il destino del paese subì un declino economico, e le sue sorti furono legate ai feudatari locali. Tra questi, i Sanseverino di Bisignano dominarono Viggianello per più di tre secoli, dal XV secolo fino all’abolizione del feudalesimo nel 1806.

Durante il Risorgimento italiano, il borgo divenne teatro di scontri tra i briganti locali e l’esercito piemontese, che cercava di mantenere il controllo della regione dopo l’unificazione del 1861. Molte storie di eroismo e resistenza sono ancora oggi raccontate dagli abitanti del paese, che ricordano con orgoglio le gesta dei loro antenati.

Oltre alla sua ricca storia, Viggianello è noto per la bellezza naturale che lo circonda. Situato all’interno del Parco Nazionale del Pollino, offre panorami mozzafiato sulle montagne circostanti, con numerosi sentieri escursionistici che attraversano foreste di faggi e pini loricati. Una delle attrazioni principali è la sorgente del fiume Mercure, le cui acque limpide sono state al centro della vita del borgo per secoli. Inoltre, la fauna locale, che include il cervo nobile, può essere ammirata nelle riserve naturali protette del parco.

Il patrimonio culturale di Viggianello si riflette anche nelle sue tradizioni, come la lavorazione artigianale del legno, la produzione di olio e vino, e le festività religiose che attirano visitatori da tutta la regione. La festa patronale di San Francesco di Paola, celebrata ogni anno a maggio, è un evento particolarmente sentito dalla comunità locale, con processioni, concerti e sagre gastronomiche.

In sintesi, Viggianello rappresenta un esempio perfetto di come la storia, la leggenda e la natura possano fondersi per creare un luogo unico. Attraverso le sue vicende millenarie, dalle origini romane alle dominazioni medievali, fino agli eventi del Risorgimento, il borgo ha saputo mantenere intatta la propria identità, rendendolo una meta affascinante per chiunque voglia immergersi nella storia e nella bellezza della Basilicata.